
L’ortottica è una branca dell’oculistica che si occupa dei deficit muscolari, innervazionali e sensoriali che colpiscono l’occhio. Attraverso le valutazioni ortottiche, lo specialista può identificare i vizi di refrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo), diagnosticare e trattare strabismo, ambliopia (occhio pigro), diplopia (il vedere doppio) paralisi oculari, confusione e problemi di lettura (deficit di convergenza). Di competenza dell’ortottista è la prevenzione visiva in età infantile.
Una visita ortottica comprende la misurazione dell’acuità visiva e la valutazione della motilità oculare, del senso della tridimensionalità o stereopsi, della convergenza, dell’accomodazione.
Quando effettuare la visita ortottica?
La visita ortottica si rivolge soprattutto ai bambini poiché una diagnosi tempestiva migliora decisamente le possibilità di cura e di guarigione. A partire dalla nascita fino all’ottavo anno è importante sottoporre il bambino a controlli mirati, soprattutto se in famiglia ci sono già problemi visivi, e in presenza di sintomi e comportamenti sospetti: convergenza e divergenza dell’occhio, lacrimazione frequente, occhio chiuso, difficoltà a vedere da lontano, sensibilità alla luce, ritardo motorio, atteggiamenti posturali scorretti e frequente mal di testa.
Nell’adulto la valutazione ortottica è consigliabile in caso di: cefalea, visione doppia, affaticamento della vista da vicino, difficoltà nella messa a fuoco, disagi durante lo studio, la lettura e l’uso del computer